lunedì 17 giugno 2019

OUTSIDER UNA STORIA DAL 2003

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Mi ricordo quando nel lontano 1997 mi fu proposto di dare la possibilità di fare danza per i sordomuti e ciechi. Avevo accettato la sfida perché gli ospiti che seguivo dentro il Cottolengo avevano bisogno di un cambiamento di vita. Quando vidi dopo qualche mese i risultati compresi che l’arte poteva cambiare e dare vita nuova. Così nel 2003 inizio quest’avventura dell’Associazione Outsider, arrivammo a 180 persone disabili che partecipavano alla settimana alle attività. Fu una continua sfida. Abbiamo portato fuori dentro i cartelloni dei teatri nelle fiere quello che abbiamo fatto insieme a tanti volontari che hanno dato la vita in quest’associazione. Ci sono stati momenti bui anche quando mi sono dovuto allontanare per tre mesi perché si stava andando verso una via che non era quello che sentivo dentro dell’aiutare chi era in difficoltà. In questi anni abbiamo cercato di dare il meglio a tutti. Ora siamo su questa strada che non sappiamo il nostro futuro. Volevamo nel nostro futuro perché ormai siamo vicini ai diciotto anni di crescere e metterci nella linea di creare lavoro per le persone con disabilità. Come potremo realizzare questo sogno se non abbiamo una casa? Bisogna provare per capire quando bussi e non trovi le risposte ai bisogni. Penso all’impegno di tanti volontari che accanto a me in tutti questi anni hanno cercato di dare il massimo per un futuro ai ragazzi con disabilità. Abbiamo servito i disabili di questa città abbiamo dato tanto e aiutato tanto adesso siamo noi ad aver bisogno. Noi vogliamo andare avanti e desideriamo un nuovo futuro per aiutare tante persone disabili, ma abbiamo bisogno che qualcuno ci pensi e ci aiuti sia per una casa sia economicamente, altrimenti la città di Torino si troverà con meno servizi delicati alla disabilità.  Buona serata a tutti.