sabato 15 giugno 2019

SIAMO NEL TEMPO DELLA DELUSIONE









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Non so se è una sensazione mia, ma vi state accorgendo che cosa accede intorno a noi. Stiamo vivendo un senso di delusione. Ieri parlavo con un volontario mentre andavamo in carcere e pensavo quante attese ci siano state in questi anni da parte sia del mondo politico o religioso. Promesse, proclami che tutto sarebbe cambiato, ma alla fine come siamo. Delusi perché la povertà aumenta, si fa fatica nel mettere via i soldi perché paghi una bolletta sia di luce sia di gas, metà è il consumo e l'altra metà tasse. Tutti gridano che dobbiamo diminuire le tasse e poi alla fine continuiamo nel pagarle come sempre. Da quando ho lasciato il Cottolengo, sto sperimentando sulla mia vita che cosa significa essere povero. A oggi non ho uno stipendio e devo dire se vado avanti, è grazie a tutti quelli che in questo momento mi stanno aiutando. In trentasette anni vissuti dentro il Cottolengo certo avevo il voto di povertà ma con la sicurezza di un istituto, oggi vivo la povertà e so che cosa significa che quando devi pagare le bollette, l’affitto bisogna avere i soldi altrimenti non riesci. Sto tentando varie vie. La cosa che mi stupisce di questi mesi è stata di vedere sparire molte persone che mi erano accanto che mi avevano detto non ti preoccupare noi ci siamo qualunque cosa hai bisogno dillo, manco gli auguri di Natale e Pasqua. L’essere umano è sempre imprevedibile, molte volte ti stupisce nella sua generosità, ma anche nella sua malvagità. L’esempio è con Gesù lo acclamano e appena dopo lo mettono in croce. Se non siamo capaci di prenderci cura prima di noi stessi nel rispetto della nostra vita non sapremo mai prenderci cura di chi ci sta accanto perché la nostra vita è un atto puro di egoismo e non di amore.