Caro Presidente Mattarella, forse lei non si
ricorderà di me, ma lei mi ha donato il riconoscimento a Ufficiale della Repubblica
Italiana. Avrei voluto inviarle questa lettera, ma ho preferito non farlo
perché di problemi con questa Italia che funziona ne ha tanti e poi anche con i
suoi politici che ogni volta gli danno un sacco di problemi. Caro Presidente
devo manifestare la mia amarezza che in questi anni ho accumulato nel fare del
bene a questa società. L’altro giorno una mamma ha ucciso la propria figlia di
44 anni disabile per la disperazione. Io in tutti questi anni ho cercato di
dare un futuro alle persone con disabilità ma oggi vanno di moda le sardine o
altro e della disabilità a quanto pare non è più al centro degli interessi. Le
vorrei anche dire che facciamo tanta fatica Presidente ad andare avanti come
associazioni perché non siamo aiutati né dal mondo politico e istituzionale.
Non le racconto le varie storie di problemi burocratici e amministrativi con l’Ente
pubblico che ti portano nel fare la scelta di abbandonare tutto e fregartene di
questa Italia che non da voce al ben, ma corre dietro ai rosari di Salvini,
alle sardine e tanto altro. Quando mai si è vista una Italia che scende in
piazza per il sociale o per i disabili e riempie le piazze. Torno a quello che
è successo pochi giorni fa qui vicino a me, questi poveri genitori che hanno un
carico non indifferente per stare dietro a questi figli che sono impegnativi.
Ogni giorno io ho cercato di lottare per creare una Italia diversa, ma ormai la
delusione è talmente tanta che mi chiedo se devo ancora lottare per qualcuno perché
questo tipo di tragedie ci va bene e non ci toccano più di tanto. Caro
Presidente lei sta cercando di passare un concetto di una Italia diversa, ma mi
pare che ha molta gente non gli importi nulla di tutto ciò. Ecco perché sono
deluso. Grazie Presidente per quello che fa ogni giorno.