domenica 28 luglio 2019

Un GRIDO di DOLORE



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Un grido di dolore
Io non so voi ma, io non riesco nel restare insensibile a quello che sta succedendo da anni nel mare dove migliaia di persone e bambini muoiono senza arrivare a una meta. Non voglio mettermi a discutere su ciò che il mondo politico sta facendo sia Europa sia Italia, ma, mi chiedo se un essere umano è ancora un valore o un oggetto su cui discutere se accoglierlo oppure no. Perché questa gente scappa dalla sua terra? Perché famiglie con bambini piccoli scappano per trovare un futuro diverso da dare ai loro figli alle loro persone. Se in Europa ci fosse la guerra o la dittatura o qualsiasi cosa che ci impedirebbe di vivere una vita tranquilla staremmo in quel posto oppure scappiamo. Non possiamo stare in silenzio di fronte sa questo grido di dolore che non ascoltiamo. E’ giusto tutto questo? Se in quel mare ci fosse mio fratello o mia sorella con i loro figli li lascerei in mezzo al mare a morire o farei di tutto per salvarli. E’ un grido di dolore enorme che viene dal quel mare di gente che chiede di essere aiutata. Poi certo si dice che se arrivano in Italia, dove li mettiamo, poi diventano delinquenti  vi invito a guardare la statistica dell’Associazione Antigone riguardo i delinquenti stranieri in carcere http://www.antigone.it/quindicesimo-rapporto-sulle-condizioni-di-detenzione/stranieri-in-carcere/ questo vi fa capire che le notizie vanno prese sempre con le pinze e approfondire. Ciò che voglio dire oggi e che sento questo grido di dolore in quel mare che dovremo renderne conto davanti a Dio un giorno, la morte di tanti innocenti che non hanno colpa, ma, volevano solo vivere una vita diversa. Non chiudiamo gli orecchi a questo grido di dolore, ma cerchiamo almeno di non essere indifferenti. Non stiamo a quello che dicono qualcuno che pensa di essere la soluzione di tutto ciò ma, lasciamoci assumere dalla responsabilità che nessun uomo può morire in quel modo perché nessuno ha deciso di accoglierlo.