
Un grido di dolore
Io non so voi ma, io non riesco nel restare insensibile a
quello che sta succedendo da anni nel mare dove migliaia di persone e bambini
muoiono senza arrivare a una meta. Non voglio mettermi a discutere su ciò che
il mondo politico sta facendo sia Europa sia Italia, ma, mi chiedo se un essere
umano è ancora un valore o un oggetto su cui discutere se accoglierlo oppure
no. Perché questa gente scappa dalla sua terra? Perché famiglie con bambini
piccoli scappano per trovare un futuro diverso da dare ai loro figli alle loro
persone. Se in Europa ci fosse la guerra o la dittatura o qualsiasi cosa che ci
impedirebbe di vivere una vita tranquilla staremmo in quel posto oppure
scappiamo. Non possiamo stare in silenzio di fronte sa questo grido di dolore
che non ascoltiamo. E’ giusto tutto questo? Se in quel mare ci fosse mio
fratello o mia sorella con i loro figli li lascerei in mezzo al mare a morire o
farei di tutto per salvarli. E’ un grido di dolore enorme che viene dal quel
mare di gente che chiede di essere aiutata. Poi certo si dice che se arrivano
in Italia, dove li mettiamo, poi diventano delinquenti vi invito a guardare la statistica dell’Associazione
Antigone riguardo i delinquenti stranieri in carcere http://www.antigone.it/quindicesimo-rapporto-sulle-condizioni-di-detenzione/stranieri-in-carcere/
questo vi fa capire che le notizie vanno prese sempre con le pinze e
approfondire. Ciò che voglio dire oggi e che sento questo grido di dolore in
quel mare che dovremo renderne conto davanti a Dio un giorno, la morte di tanti
innocenti che non hanno colpa, ma, volevano solo vivere una vita diversa. Non
chiudiamo gli orecchi a questo grido di dolore, ma cerchiamo almeno di non
essere indifferenti. Non stiamo a quello che dicono qualcuno che pensa di
essere la soluzione di tutto ciò ma, lasciamoci assumere dalla responsabilità che
nessun uomo può morire in quel modo perché nessuno ha deciso di accoglierlo.