martedì 14 gennaio 2020

Rubrica: Raccontami. La storia di un pranzo di Natale speciale


Dimitrj, Mohamed, Ivan, Georgj, Fausto: storie di vita che assomigliano a tronchi bruciati

Ciao a tutti con oggi nasce questa mia rubrica dal titolo “Ti racconto”, l’idea è di farvi conoscere storie
che non sentite circolare perché non fanno notizia. Oggi iniziamo con questo racconto che è successo
a Roma in una scuola in modo specifico il liceo scientifico Isacco Newton a due passi da santa Maria
maggiore. Da molti anni gli studenti con professori e genitori a Natale trasformano la loro scuola in
un grande momento di amore verso il prossimo. Che cosa accade. Che cosa accade? La scuola Newton
apre le porte ai senza fissa dimora per dare loro un momento di solidarietà attraverso un pranzo.
La cosa interessante è quella di vedere studenti adolescenti che di solito non hanno voglia di essere
a scuola, ma oggi è un giorno speciale in cui sono tutti insieme per una giusta causa. in mezzo a
tutta questa gente ci sono Dimitrj, rumeno che abita in una catapecchia all’Anagnina; Mohamed,
tunisino da tanti anni nel nostro Paese che s’arrabbatta come operaio tuttofare; Ivan, moldavo triste
e silenzioso; Georgj, ucraino dal sorriso malinconico e Fausto, d’origine pugliese, senza arte né parte.
Questi sono i commensali che non assomigliano a un giardino fiorito ma desolato. 
Gli studenti si rapportano con i commensali ascoltando le loro storie. Molti di loro mangiano tanto
perché non sanno se domani avranno da mangiare.   Non sono quelli che chiedono l’elemosina,
ma li vediamo agli angoli delle piazze che dormono sui marciapiedi. Questo è un esempio di una
scuola aperta, attenta a chi ha bisogno. Gesti di amore come ha fatto la scuola Newton c’è ne
vorrebbero tanti renderebbe la nostra società migliore. (fonte: il Riformista 12 gennaio 2020)