lunedì 23 marzo 2020

AMARSI PER NON AMMALARSI.




Quante volte nella nostra vita viviamo con questa paura di ammalarci e mai come in questo momento è forte più che mai.
Vi invito nel pensarla fuori da questo momento che capita a tutti, come a me ogni giorno, quando ti svegli al mattino e ti accorgi che il riposo ti ha fatto un regalo, ti accorgi che c’è qualcosa che non va nel tuo corpo.
Allora cominciamo nel pensare che cos'è quell novità che ci troviamo ad affrontare. Come mai è arrivata’ E facciamo un’analisi attenta di quello che possiamo aver fatto il giorno prima. Forse abbiamo fatto qualcosa di sbagliato. Cerchiamo un motivo per giustificare quello che abbiamo trovato al nostro risveglio. La nostra fantasia vola verso orizzonti dove la paura funge da carburante e pensiamo di tutto e di più.

Pensiamo che se la malattia ci bloccherà nelle nostre attività, se avremo bisogno degli altri… Questo lo posso dire perché ho raccontato nel mio libro “Loro e D(io)” questa esperienza, quando un giorno, una mattina mi sono svegliato che non potevo più scendere dal letto perché ero bloccato per la schiena. Io tanto attivo mi trovavo limitato che non potevo più fare quello che volevo. Quante domande in quel momento: che cosa mi sta succedendo? Dovrò farmi aiutare dagli altri? Rimango bloccato? Non sono più autonomo? Portai avanti questa situazione per mesi, nonostante qualche specialista non dava tanto peso alla gravità. E dopo mesi di dubbi e incertezze di non uscire da quella situazione andai da un amico per farmi vedere, ed era un esperto in materia e mi disse che rischiavo la carrozzina ma che con la buona volontà forse potevo farcela. Iniziò un anno di riabilitazione e ne venni fuori da quella situazione. Ammalarsi si fa in fretta guarire ci vuole tempo. Credo che sia lecito preoccuparsi quando notiamo qualcosa di diverso in noi. Dobbiamo prenderci cura di noi per evitare che il nostro corpo si ammali perché lui è delicato e lo dobbiamo rispettare.