In
questi giorni pensavo alla mia vita e ho pensato a quante volte ho
saputo dire “Grazie” a tante cose, alla vita, a Dio, ai miei
genitori, alle persone che mi vogliono bene, anche a chi ha fatto un
gesto d’amore o di cortesia. Eppure dire “Grazie” non è così
scontato. Parlo di me che tante volte mi sono dimenticato di dire
“Grazie” per un messaggio che mi è arrivato, mi sono dimenticato
di dire “Grazie” a una persona che mi ha fatto un piacere che gli
avevo chiesto. Mi sono dimenticato di dire “Grazie” anche a chi
mi ha fatto soffrire, perché quella sofferenza mi ha cambiato, mi ha
fatto sentire che devo imparare nel scegliere le persone che metto
sulla mia strada. Mi sono dimenticato di dire “Grazie” a chi mi
ha usato per i suoi fini, perché ho imparato che nella vita non
tutti sono buoni, ma ci sono persone che di te non interessa nulla.
Mi sono dimenticato di dire “Grazie” anche a chi mi ha voltato le
spalle perché ha ascoltato i pettegolezzi di corridoio e non ha
avuto il coraggio di chiedermi la verità. Mi sono dimenticato di
dire “Grazie” a chi diceva di essere mio amico ed è sparito nel
nulla nonostante i miei messaggi di chiarimento. Saper dire “Grazie”
è segno di vita, di essere riconoscenti sia chi ci ama e sia anche a
chi ci ha fatto del male. Il “Grazie” più grande per me va a Dio
per la pazienza che ogni giorno a con me, amandomi per ciò che sono
e non ciò che vorrei essere.