venerdì 28 maggio 2021

LA POLITICA DEL GREMBIULE



Uno scritto di Don Tonino Bello, parla di Stola e Grembiule, per spiegare che un sacerdote non può avere solo indosso la stola ma anche il grembiule, che “è invece, ben che vada, se non proprio gli accessori di un lavatoio, richiama la credenza della cucina, dove, intriso di intingoli e chiazzato di macchie, è sempre a portata di mano della buona massaia”.

Rubo questo suo bellissimo pensiero per portarvi una riflessione fatta in questi giorni dopo aver deciso di presentare la mia candidatura con Futura per le politiche comunali attraverso il sistema Caucus. Mi sono chiesto più volte che cosa volesse dire fare politica e come una persona che entra nelle istituzioni a servizio del paese, debba essere. Devo dire che il riconoscimento ricevuto dal nostro Presidente Sergio Mattarella, mi ha fatto sentire un gran senso di responsabilità perché so che dovrò essere un esempio per tutti.
Chi entra in politica, oltre avere la giacca, dovrebbe indossare anche il grembiule come dice Don Tonino, indumento che porta i segni del lavoro di una buona massaia. Colei che si prende cura della casa e la tiene in ordine perché il resto della famiglia possa sentirsi accolta al suo rientro.


Invece oggi mi sembra che la politica sia solo servilismo delle alte sfere dove tutto viene deciso da figure del partito che sicuramente non indossano “quel grembiule” ma una giacca e una cravatta mettendo in pratica i poteri forti. Il politico dovrebbe essere colui che si abbassa, che sta in mezzo alla gente, li ascolta nei loro bisogni e cerca di capire come aiutarli. Tante volte dopo aver raggiunto l'agognato traguardo, spariscono, dimenticando quelle stesse persone che loro stessi hanno cercato solo per ottenere voti. Questo non è fare politica ma servirsi della politica per i propri interessi.

Il giorno che ho incontrato Ugo Mattei, candidato sindaco per la città di Torino con la lista civica “Futura Torino” non legata a nessun partito, mi ha colpito il fatto che fosse sua volontà mettere la persona al centro di tutto, come punto di svolta di una politica che parte dai beni comuni, per arrivare ai bisogni senza fermarsi soltanto alle votazioni.



I Caucus proseguiranno anche dopo le elezioni di ottobre, incontrando le realtà locali per rimanere in relazione con chi ha votato i suoi candidati. Per poter esprimere delusioni e gioie e per renderli attivi e non passivi. Ecco perché voglio mettere il grembiule sporco della quotidianità, come diceva Don Tonino Bello, tutte le mattine. Perché quelle macchie rappresentano la realtà di tutti i giorni, una realtà che merita di essere portata dentro le mura istituzionali. Qualcuno mi potrà guardare male perché sarò sporco di umanità, con il puzzo di uomo che ogni giorno lotta per sopravvivere, ma felice di non tornare a casa profumato e con il cuore pieno di falsità.
Questo dipenderà da voi a cui affido le mie parole. Se avrete voglia potrete sostenere la mia scelta cominciando da domenica 6 giugno 2021 alle ore 17.30 in Via Onorato Vigliani zona mercato.

Donatemi quel grembiule. Se riuscirò a raggiungere questo traguardo grazie a voi, la cosa più importante sarà “il grembiule” che voi mi avrete consegnato portandolo con orgoglio ogni giorno.